Enrico e Christian affrontano la dura salita |
Con E. Rovelli ci siamo conosciuti grazie alle informazioni che cercavo in proposito dell'Abete bianco nei primi anni del 2000, quando gestiva un sito ricco di notizie dedicato proprio a questa specie. Oggi cura un nuovo sito che si chiama Foreste & Dintorni. La sua competenza sulle foreste del genere Abies è transnazionale. Utili sono state le sue informazioni per la mia visita ad una foresta di Abies pinsapo in Spagna.
Sono anni che l'ho invitato a tornare sul Pollino, che conosce bene, affinchè potessimo dare insieme una occhiata alla faggeta vetusta di Cozzo Ferriero e Coppola di Paola.
Finalmente è tornato, guidato sopratutto dall'interesse di "cercatore di abeti" e di "riserve borboniche", tornando a casa con un bottino ricco di novità di cui spero presto renderà pubblico il risultato.
Il Calamaro gigante |
Ceppaia della "pitu" 2017 |
Camminando sono tornati in mente vecchi ricordi. La prima volta che ho calpestato questo bosco dovevano essere i primi del '90. Ho ricordato a Enrico Rovelli che accennai del valore naturalistico di Cozzo Ferriero al Dott. Franco Pedrotti, nel 1995 durante il seminario "A&T. Foreste: Conservazione della Biodiversità e gestione sostenibile" organizzato da WWF Italia a Roma.
Salendo |
L'opinione dell'autorevole E. Rovelli che conferma in parte la mia ipotesi, tranne che nel "probabilmente primigenia", in quanto secondo lui la "pertubazione" sono stati i tagli fatti in epoca borbonica. Quindi a suo avviso la foresta è ricresciuta su tagli precedenti, ma fortunatamente è stata risparmiata negli anni '50, come confermano foto di archivio, le "sgorbiature" esistenti sugli alberi circostanti ed anche una data "1950" di non facile lettura incisa su un albero.
Un esemplare "vetusto" di faggio circondato da dense coperture di Aconito ed altre specie |
Alta densità di faggi vetusti |
Una chiacchiera "vetusta" |
"Ristorante" del Picchio Nero |
Non posso che essere soddisfatto delle mie intuizioni e sono soddisfatto delle emozioni che mi scatena tanta bellezza. Bellezza che non si può chiudere dentro una foto: i faggi colonnari e gli esemplari ultracentenari, le distese di Aconito e Lamio, l'Astore che si è involato tra i faggi, il Rampichino che entrava ed usciva dalla spaccatura di un albero, le estese macchie di Lonicera alpigena e Spino cervino, il Lamio, la mandria di cinghiali, le rose canine e gli Aceri di Lobelius.
Giuseppe Cosenza
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Album fotografico
Inutile dirlo, l'unica guida che può farvi conoscere bene questa meraviglia sono io, Giuseppe Cosenza
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Inutile dirlo, l'unica guida che può farvi conoscere bene questa meraviglia sono io, Giuseppe Cosenza
Bellissimo articolo, Giuseppe. Grazie
RispondiEliminaGrazie Adriano!
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